La Residenza Assistenziale per Anziani ex Onpi del Comune dell’Aquila, sita in via Capo Croce 1, L’Aquila, sorge in una zona dotata di tutti i servizi ed in una posizione che consente di raggiungere facilmente il centro storico e gli uffici comunali.
Il complesso immobiliare si caratterizza per la presenza, all’interno della stessa struttura, della Facoltà di Scienze Motorie dell’Università di L’Aquila, nonché di un ulteriore blocco destinato alla realizzazione di una Residenza Sanitaria Assistita con 72 posti letto.
L’immobile si estende su una superficie complessiva di mq 14.000 circa ed è circondato da un parco giardino di un’estensione di mq 30.000 circa.
La sola struttura residenziale è composta dai corpi c), d), e), dalla palestra, dall’ambulatorio medico, dall’area soggiorno e solarium, dalla sala TV, dalla zona reception e dalla hall, dal bar, dal ristorante, dalla cucina e dai locali di sgombero e di deposito, nonché di una camera ardente.
I corpi c) e d) si estendono su tre piani e ricomprendono, ciascuno, 14 camere singole per ogni piano, tutte dotate di servizi igienici, oltre ai locali di servizio posti ad ogni singolo piano.
Il corpo e) si estende su tre piani e ricomprende 14 camere doppie per ogni piano, tutte dotate di servizi igienici, oltre ai locali di servizio posti ad ogni singolo piano.
Il ristorante, realizzato in un ambiente curato e climatizzato, contiene oltre cento posti a sedere.
L’immobile è dotato di ascensori per gli utenti e di montacarichi per le merci. E’ dotato altresì di tutti i dispositivi di sicurezza.
Il servizio si pone l’obiettivo di offrire accoglienza continuativa e temporanea a persone anziane con ridotta autonomia e non più in grado di vivere nella propria abitazione.
I destinatari sono le persone anziane sole o in coppia, in condizione di disagio sociale, con ridotta autonomia o che esprimono l’esigenza di non poter più vivere da soli nella propria casa ovvero persone anziane autosufficienti, parzialmente non autosufficienti e non autosufficienti, che, per ragioni diverse, si trovino nella condizione di dover lasciare la propria famiglia o il proprio domicilio, al fine di essere inseriti in un contesto abitativo integrato e dotato di servizi di sostegno, sia sociali che sanitari.
La Residenza Assistenziale ex ONPI è autorizzata per 80 posti letto, di cui 40 accreditati per ospiti non autosufficienti, nei confronti dei quali l’Istituzione CSA provvede alla erogazione di prestazioni sanitarie connesse con quelle socio-assistenziali nei confronti delle persone anziane ospiti.
La struttura, organizzata per nuclei, garantisce accoglienza temporanea o permanente. Risponde ai bisogni di vita quotidiana, da quelli primari alle attività ricreative e culturali, e garantisce opportunità finalizzate a mantenere i legami affettivi e sociali.
Per ogni ospite è predisposto il Piano di Assistenza Individualizzato (PAI), che risponde all’obiettivo di garantire ad ogni anziano presente nella Residenza, la personalizzazione dell’intervento.
La gestione della Residenza Assistenziale è improntata a garantire un dignitoso stile di vita all’interno della Residenza stessa, con assistenza sia diurna che notturna.
GESTIONE DELLA STRUTTURA
La gestione della struttura e dei servizi offerti è affidata in parte all’Istituzione Centro Servizi per Anziani ed in parte a società esterna, individuata a seguito di procedura di gara aperta di carattere comunitario ai sensi della normativa vigente (D. Lgs. n. 163/2006), la quale provvede, con decorrenza dal primo settembre 2007, con proprio personale e con propria capacità organizzativa, alla erogazione dei servizi alberghieri e di ristorazione.
La ditta aggiudicataria garantisce l’erogazione dei servizi offerti secondo standard di qualità e conformemente alla normativa vigente, alle condizioni contrattuali in essere, sino ad un massimo di 60 ospiti, salvo estensione dell’appalto sino al limite degli 80 posti autorizzati ed accreditati.
Nel corso dell’annualità 2009 si provvederà alla indizione di una nuova procedura di gara ai sensi di legge, ai fini del re affidamento della gestione del servizio.
E’ istituita una commissione per la valutazione del livello delle prestazioni svolte dall’impresa.
La commissione provvederà mensilmente, insieme al coordinatore della struttura, ad una verifica della funzionalità dei servizi offerti, anche sulla base di valutazioni qualitative richieste agli ospiti, ai loro familiari, al personale che opera nella struttura.
PERSONE ANZIANE AMMESSE ALLA RESIDENZA ASSISTENZIALE ANZIANI
Anziani autosufficienti: si intendono soggetti che abbiano compiuto il sessantacinquesimo anno di età, in grado di assolvere al disbrigo delle pratiche quotidiane relative alla cura della propria persona;
Anziani parzialmente non autosufficienti: si intendono soggetti che abbiano compiuto il sessantacinquesimo anno di età, non completamente in grado di assolvere al disbrigo delle pratiche quotidiane relative alla cura della propria persona;
Anziani non autosufficienti: si intendono soggetti che abbiano compiuto il sessantacinquesimo anno di età, residenti nel territorio della Regione Abruzzo, assolutamente non in grado di assolvere al disbrigo delle pratiche quotidiane relative alla cura della propria persona.
TIPOLOGIE DI ACCOGLIENZA
Le tipologie di accoglienza offerte dalla struttura sono le seguenti:
- ricoveri definitivi: sono destinati a quegli anziani, autosufficienti, parzialmente non autosufficienti e non autosufficienti, che si trovino nella condizione di lasciare la propria famiglia o il proprio domicilio al fine di essere inseriti in un contesto abitativo integrato e dotato di servizi di sostegno, sia sociali che sanitari; gli utenti del servizio di ricovero definitivo usufruiscono di tutti i servizi offerti dalla struttura; nell’anno 2007, l’età media degli ospiti definitivi presenti nella residenza, si attesta a 84,2 anni.
- ricoveri temporanei di sollievo: si rivolge sia agli anziani, autosufficienti, parzialmente non autosufficienti, non autosufficienti ed ha lo scopo di dare sollievo ai familiari degli utenti, attraverso l’inserimento temporaneo di questi in una struttura protetta; gli utenti del servizio di ricovero temporaneo usufruiscono di tutti i servizi offerti dalla struttura, per tutto il periodo dell’effettiva permanenza.
OSPITI OCCASIONALI
Al fine di contenere i costi di gestione, in caso di camere disponibili per una minore domanda di utenza anziana, nei limiti dei 28 posti letto autorizzati all’esterno, e nel rispetto delle finalità di cui alla delibera di G.R. n. 471 dell’8 giugno 2001, come da provvedimento n. 2301 del 31 ottobre 2003, del Comune dell’Aquila, Settore Vigilanza e Attività Produttive, si potranno impegnare le stesse per eventuali ospiti occasionali che si trovino in uno stato di bisogno o di disagio.
In particolare, poiché questa struttura è preposta all’erogazione e gestione di servizi assistenziali e socio assistenziali, possono usufruire del servizio residenziale alberghiero occasionale soltanto i soggetti che si trovino in una situazione di svantaggio e disagio sociale, o di bisogno socio economico, o siano portatori di esigenze di cui l’amministrazione possa farsi carico per ragioni umanitarie, di civiltà, di alto valore sociale o socio – assistenziale, ovvero di interesse pubblico.
Anche il ristorante ed il bar della struttura sono aperti all’esterno, sempre avendo riguardo alla soddisfazione di quelle situazioni di svantaggio e disagio sociale, o di bisogno socio economico, o di quelle esigenze di cui l’amministrazione possa farsi carico per ragioni umanitarie, di civiltà, di alto valore sociale o socio – assistenziale, ovvero di interesse pubblico.
Il costo dei servizi alberghieri, di bar e di ristorazione per gli ospiti occasionali, è concordato con la società affidataria della gestione dei servizi.
APPROCCIO ALL’ANZIANO ED ORGANIZZAZIONE DEI SERVIZI
L’orientamento della residenza è ispirato al perseguimento della massima qualità della vita, del benessere, della salvaguardia della salute degli ospiti, in particolare di quelli più fragili per i quali, buona parte di questa qualità, si gioca nella possibilità di svolgere attività semplici della vita quotidiana come mangiare, bere, andare in bagno, lavarsi, intrattenersi con gli altri e così via.
La qualità della vita di una persona anziana è, dunque, legata, come per le altre età, al grado con cui la persona riesce a soddisfare i propri bisogni, le proprie esigenze, i propri desideri. Nella residenza, la qualità della vita è legata alla salute e all’autonomia che la struttura è in grado di garantire attraverso l’organizzazione dei propri servizi, come risposta globale ai bisogni dell’anziano che non è diviso in parte sanitaria, sociale e assistenziale, ma si presenta come una persona completa e unica nella sua complessità.
Diventa allora fondamentale per l’organizzazione l’agire sinergico, ovvero l’agire legato ad un progetto unitario in grado di tenere conto, contemporaneamente, dei bisogni dei singoli anziani e delle condizioni organizzative, logistiche ed operative.
Allo scopo verranno attivati utili strumenti organizzativi che saranno:
- l’adozione di una metodologia di lavori per progetti: si tratta di una modalità operativa che vede l’organizzazione impegnata nella individuazione di obiettivi di salute e benessere per gli ospiti e nella valutazione dei risultati di salute e benessere effettivamente raggiunti;
- l’adozione di strumenti di valutazione multidimensionale, ovvero apposita commissione volta ad accertare i bisogni di ogni singolo anziano, eventualmente integrati da altre informazioni ritenute necessarie, per accertare la loro condizione fisica, psicologica e relazionale;
- l’attivazione di un lavoro di equipe a livello di reparto, composta dalle varie figure professionali (medico, infermiere, fisioterapista, operatore socio sanitario, dietista, psicologo, assistente sociale, animatore – educatore) che decide e prescrive un progetto di assistenza individuale (PAI) che dovrà essere realizzato dagli specifici servizi richiamati dal progetto.
PIANI DI ASSISTENZA INDIVIDUALIZZATA (PAI)
Il piano di assistenza individualizzato risponde all’obiettivo di garantire, ad ogni anziano presente nella residenza, la personalizzazione dell’intervento. Ogni ospite viene posto all’attenzione di una equipe che lavora per conoscere i suoi bisogni, le sue potenzialità ed aspettative.
In base a questa analisi, che supera i termini salute /malattia, l’equipe predispone interventi affinché i bisogni vengano soddisfatti e, le potenzialità presenti, incoraggiate e rafforzate.
La definizione tecnica e metodologica di un PAI segue le seguenti quattro fasi:
- Conoscenza: si tratta di valutare in modo globale, attraverso un approccio multidimensionale e multiprofessionale, lo stato complessivo di salute della persona anziana. Con il termine “valutazione” si pone l’accento su una analisi accurata delle capacità funzionali e dei bisogni che la persona presenta ai vari livelli: biologico – clinico, psicologico, sociale e funzionale. Nelle riunioni di equipe vengono presentate le condizioni generali riferite alla scheda di valutazione multidimensionale e tutte le altre informazioni nel frattempo raccolte. Tali informazioni sono integrate dai partecipanti con ulteriori elementi di conoscenza non evidenziati nel resoconto generale.
- Definizione degli obiettivi: dai bisogni e dalle risorse individuali disponibili, l’equipe multidimensionale formula gli obiettivi di salute da perseguire. Gli obiettivi devono essere chiari, realisticamente raggiungibili, riferibili ad aspetti concreti e misurabili.
- Articolazione e sviluppo dei programmi operativi: sugli obiettivi si ipotizzano le azioni da intraprendere per raggiungerli, gli indicatori da usare per la verifica, alcuni traguardi intermedi di verifica, tutto registrato nell’apposita “scheda PAI”, stabilendo altresì i soggetti attuatori, i tempi previsti e le risorse coinvolte. Qualora non sussistano più le condizioni oggettive per la realizzazione del PAI deciso, dovranno essere riportate per esteso, in sede di verifica, le motivazioni.
- Verifica dei risultati raggiunti: dopo un periodo di osservazione e di assestamento dell’ospite, il piano viene rivalutato, aggiornato periodicamente sulla base della verifica del grado di raggiungimento degli obiettivi intermedi, alla luce di eventuali accadimenti che possono avere influito significatamene sullo sviluppo del programma stesso, e comunque trascorsi i tempi previsti dal PAI.
IL LAVORO DI EQUIPE
Il lavoro di equipe rappresenta una specifica modalità di lavoro. Per la realizzazione della valutazione multidimensionale è indispensabile il coinvolgimento di una equipe multiprofessionale che riesca a dare risposte globali e coordinate a tutti i bisogni che l’ospite presenta ai diversi livelli menzionati, che individui e condivida gli obiettivi che l’equipe stessa andrà a verificare.
L’equipe multiprofessionale è un gruppo di lavoro che coinvolge le diverse figure interessate.
L’equipe, come Unità Valutativa Interna, si riunisce nei seguenti casi:
- inserimento di un nuovo ospite;
- definizione dei PAI;
- verifica dei PAI;
- analisi delle problematiche di reparto.
La composizione dell’UVI è la seguente:
- psicologo;
- assistente sociale;
- medico geriatra;
- infermiere.
A tali figure, potranno aggiungersene altre qualora ne sia ritenuta necessaria la presenza.